Un po' di follia in primavera



Alessia Gazzola, Un po' di follia in primavera, Longanesi, 2016, pp. 304, €16.90.



LA TRAMA. Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato nel proprio ufficio. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque.
Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante… Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio ma anche per la recente consulenza del professore su un caso di suicidio di cui Alice si è occupata.
Impossibile negare il magnetismo di quell’uomo all’apparenza insondabile ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza.
Eppure, in una primavera romana che sembra portare piccole ventate di follia, la morte violenta di Ruggero D’Armento crea sensazione. Pochi e ingannevoli indizi, quasi nessuna traccia da seguire.
L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale.
Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta…
Ma sarà quella giusta?





Quando smettiamo di provare qualcosa non per questo dimentichiamo cosa significava sentirla. Capita che, alla fine, la vita conduca altrove. Dove, non è dato saperlo.


La cosa più importante, nella vita, è capire come davvero stanno le cose. Senza negarle, senza rifiutarle, senza raccontarsi storie che esistono solo nella nostra immaginazione.




Ho iniziato a leggere Un po' di follia in primavera quasi in concomitanza con l'inizio della fiction su Raiuno tratta dai romanzi di Alessia Gazzola. Non avevo mai letto niente di questa autrice ma devo dire che ho trovato questo romanzo esilarante, appassionante e, nonostante non conoscessi il personaggio, si riesce benissimo a capirne le caratteristiche, le peculiarità e a inquadrarlo perfettamente.
Alice è maldestra, svampita, sembra stare in un mondo tutto suo ma allo stesso tempo, in brevi attimi di estrema lucidità, riesce a dispensare pillole di saggezza e, soprattutto, a far chiarezza dentro di lei, arrivando a prendere una decisione molto importante per la sua vita.
Il racconto si dipana intorno alle indagini sull'omicidio del famoso psichiatra Ruggero D'Armento, una vicenda in cui Alice non riesce a non mettere il naso, conducendo quasi delle indagini parallele. Come dice l'amato-odiato Conforti "quando si tratta di medicina legale non capisce niente ma se si tratta di impicciarsi e farsi gli affari degli altri, Alice tira fuori un istinto e una capacità inconfutabili".
Il libro si legge in modo scorrevole e anche se non si sono letti gli "episodi" precedenti si riesce tranquillamente a inquadrare i vari personaggi e i rapporti tra di loro, grazie a riferimenti o aneddoti.
Lo consiglio sicuramente e credo che appena mi sarà possibile leggerò anche i precedenti.



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